La mia pittura. Non sono, quindi posso


Un percorso di Pittura e di Metamorfosi

Ogni definizione porta con sé una limitazione, una scelta. Se sono qualcosa, non posso essere altro. Se non sono, posso essere tutto. Trasformarmi in una creatura mutante, in continua transizione. Essere una donna bestia, oppure una pianta. Chi dice che non posso farlo?

I miei lavori nascono da disegni, realizzati di notte. Sono sogni oppure incubi venuti fuori da momenti di cedimento, di stanchezza in cui affiora altro. Tutto il potenziale che conteniamo. Sono attimi di vuoto. Di sospensione dalla ragione che ci guida e ci devia. Quello che all’apparenza pare non avere senso, col tempo lo rivela. L’immediatezza del gesto grafico racchiude in sé brandelli di futuro.

Brunella Marcelli, la sua pitturaSiamo movimento. Niente rimane cristallizzato, stabile. Mi piace rappresentare la metamorfosi perpetua nella fluidità dell’azione. Punto di equilibrio tra pieno e vuoto, tra tensione e rilassamento. Il punto di incrinatura tra certezza e dubbio. Quel punto in cui la forma si lacera, si spezza. E vengono fuori attimi di verità.

Nel mio lavoro, noi siamo fiori, animali. Mai soltanto umani. Di certo sempre tra cielo e terra. Prendiamo linfa dal basso, ma ci volgiamo verso l’alto. Abbiamo potenzialità infinite. Abbiamo tanti colori. Siamo in fioritura. Camminiamo in terre sconosciute, in paesaggi alieni. Forse universi paralleli. Siamo pieni di energia, ma non lo sappiamo. I nostri neuroni si accendono fantasmagorici come la coda di un pavone, confliggono o si dissolvono. Abitiamo un mondo misterioso.


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