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Eliminare il superfluo per raggiungere l’essenza. Questo lo sanno i creativi che l’arte è soprattutto un lavoro di sottrazione. Togliere per far risaltare la bellezza che, nell’accumulo di particolari, non avrebbe luce.

Questo ci dice l’attuale proprietario della Dimora Ghirlandaio, Cecchi, parlando della missione che aveva in mente attivandosi nell’impresa di restaurare una dimora tanto prestigiosa. Un restauro conservativo, che si ricollega a un prestigioso passato popolato di artisti di talento. Quei creatori di bellezza che illuminarono il Rinascimento.

Tra il quattrocento e il cinquecento, proprietari della Dimora furono i pittori della rinomata stirpe “del Ghirlandaio”. Presso la bottega di Domenico si formò il giovane Michelangelo Buonarroti, altro maestro dell’arte del sottrarre.  

In questo luogo sono passati i grandi talenti di Raffaello, Pontormo, Botticelli.

La bellezza è, quindi, la grande protagonista. La bellezza unita alla memoria.  Quel qualcosa che non si può dimenticare. Quelle reminiscenze individuali che si innestano su un patrimonio collettivo.

I ricordi del proprietario che da bambino giocava in questa residenza, molto tempo prima che si avverasse il sogno di possederla. Ma anche l’orgoglio di ricollegarsi con sapienza e maestria a quel fil rouge che appartiene al nostro patrimonio artistico e culturale italiano;  perché la Toscana alla corte di Lorenzo il Magnifico fu la culla del Rinascimento: quel movimento di ricerca dell’eccellenza nelle realizzazioni umane per cui siamo noti nel mondo.

 Questa ricerca ritorna nella scelta delle maestranze che hanno dato vita a un restauro conservativo, nel solco della nostra tradizione delle antiche Corporazioni delle Arti e dei Mestieri.

Vivere un’esperienza nella Dimora Ghirlandaio ti obbliga a una focalizzazione sul dettaglio. Quei particolari nelle finiture che fanno la differenza. Particolari che denotano eleganza.

Pavimenti di parquet intarsiato, camini in pietra, arredi di pregio e finestre a inquadrare scorci da contemplare, che siano elementi architettonici o opere d’arte naturali.

Questo perché in questa residenza, Natura e Cultura rappresentano un continuum e una complementarietà nella perfezione. In una sorta di rispecchiamento.

La ricerca della bellezza e dell’eleganza è, infatti, anche nella costruzione del verde circostante, attraverso uno studio tanto perfetto da simulare la spontaneità.  Straordinaria è la vista dalla piscina con panorama sulle colline, con in lontananza la Cupola del Duomo di Firenze. L’opera dell’uomo e i riflessi delle piante sull’acqua. E l’occhio si immerge in queste stratificazioni cromatiche, con esplosioni di colori che immaginiamo cambiare a seconda delle stagioni, rendendo la Dimora un luogo da vivere sempre. Questa contemplazione è incredibilmente riposante. Attimi di sospensione. La bellezza ripaga sempre. Usciamo da questa esperienza, rigenerati,  con una maggiore fiducia nell’umano. Se abbiamo un così grande passato, forse possiamo avere speranza nel futuro.

Dimora ghirlandaio
Via di Colle Ramole, 59
50023 Impruneta – Firenze – Italia
tel. +39 055 2374507

www.ladimoradelghirlandaio.it

Manager: Gianni Andreucci +39 324 8952689
Whatsapp business: +39 324 9589203

www.terredeuropa.net

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