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Il viaggio: il senso dell’andare, il piacere di degustare

Un viaggio comincia quando metti il piede fuori di casa e muovi il primo passo. Quando da stanziale ritorni nomade e riscopri il vagabondaggio, perché il viaggio è prima di tutto dentro te stesso. Nelle tue sensazioni, nelle tue emozioni, nei tuoi ricordi.

viaggi ed enogastronomiaPer questo, sarebbe meglio definire quello che scrivo: narrazioni, annotazioni, racconti. Come i resoconti di artisti e scrittori che hanno lasciato indelebili tracce dei loro pellegrinaggi. Testimonianze che superano la barriera del tempo, perché penetrano le anime dei luoghi e il respiro dei popoli che li abitano.

Certo, ci si muove per lanciare un fatto, un evento, ma il vero viaggio non è solo “stare sul pezzo”. Il pezzo è deperibile, le sensazioni restano. E oggi che tutti si affrettano, proprio oggi, la sosta è d’obbligo. Fermarsi in un bar, guardarsi intorno, ascoltare, perdersi, lasciare che i contenuti del luogo ci possiedano come presenze invisibili.

La degustazione dei prodotti e dei vini fa parte di questo percorso di sapienza, a patto di recuperare anche in questo caso la lentezza. Essere nel cibo, assaporarlo. Cogliere la trasmissione d’amore nella preparazione di un piatto e il valore nell’essenza della materia prima, del prodotto. La giusta via di mezzo tra le dissertazioni intellettuali e gli “spadellamenti” televisivi.

Scrivo e mi interesso di cibo da tempi non sospetti e non mi è mai venuto tanto a noia come in questi ultimi tempi. Il cibo è come il sesso. Non bisogna parlarne. Piuttosto viverlo. Come bisogna degustare la vita vera, attimo per attimo. Ed è questo il vero viaggio.